L’ipocrisia della politica affiora dagli indizi, come l’Avviso dell’ATER del gennaio 2014;
Lo stesso terreno acquistato dall’ARSIAL per risolvere il problema dell’emergenza abitativa di Civitavecchia, il problema di centinaia di famiglie disagiate, messo in vendita dall’ATER. Ma mettiamo in ordine i tasselli del mosaico.
Era il lontano 12 marzo 2008 quando i giornali titolarono:”Terreni Arsial pronti a passare all’Ater”
”già alla fine del 2008 potrebbe procedere (ndr. l’ATER) con la posa della prima pietra, per l’edificazione di nuovi appartamenti utili a far fronte all’emergenza abitativa”.
Emerge subito una contrapposizione Moscherini Vs Ater;
“secondo il progetto dell’Ater dovrebbero essere realizzati all’incirca 300 appartamenti su una superficie di 10 ettari, oltre ad una scuola e ad un ampio spazio da destinare a verde pubblico”.
Mentre per la parte politica:
”(Per)La zona …di Torre d’Orlando, in località Aurelia, …il Sindaco Moscherini ipotizz(a) la realizzazione di una nuova zona industriale”.
Successivamente si allontanarono ulteriormente le posizioni e il 10 luglio 2008 nell’articolo:”Moscherini deve decidere che vuole fare“
“all’indomani delle affermazioni del Sindaco, intenzionato a risolvere i problemi legati all’emergenza abitativa, favorendo la stipula di mutui per i cittadini meno abbienti e consentendo prezzi d’affitto accessibili“
si registrò l’intervento del Presidente Di Ludovico che disse:
”<…Utilizzeremo i 15 milioni della Regione per edificare 300 appartamenti a Torre d’Orlando: quei soldi derivano dal fondo per le nuove costruzioni e dalla vendita di appartamenti>. Di Ludovico assicura che entro due anni la commissione Erp potrà assegnare a chi ne ha bisogno i primi cento alloggi…”
Arriviamo al 14 ottobre 2009 quando si legge sui telematici:”Torre d’Orlando, l’Ater mette alla porta il Comune“
”Torre d’Orlando non può certo sfumare a causa dell’ostruzionismo dell’amministrazione comunale. Per questo motivo il presidente dell’Ater, Gianfranco Di Ludovico ha deciso di fare sul serio, contattando la Regione Lazio per chiedere un’accelerazione per quanto riguarda gli atti autorizzativi per la costruzione di 150 appartamenti da destinare all’emergenza abitativa”.
La svolta sembrava certa ma Di Ludovico non aveva previsto le reali intenzioni dell’amministrazione Moscherini. I giornali il 5 maggio 2010 titolarono:”Casette di legno, acceso un mutuo per 25 anni”.
“Il Comune …ha acceso un mutuo per oltre 3 milioni e mezzo di euro per 25 anni, a tasso variabile…esperti del settore …hanno confermato le nostre preoccupazioni: alla scadenza del mutuo andremo a pagare, nella migliore delle ipotesi, il doppio della cifra negoziata”.
Insomma, le 40 casette di legno, che dopo quattro anni dovranno andare obbligatoriamente dismesse, costeranno ai cittadini di Civitavecchia almeno 7 milioni di euro. Il‘‘Villaggio della Solidarietà’’ nel quartiere di San Liborio, la nuova idea che aveva sostituito il tentativo, non andato in porto, dell’acquisto degli alloggi privati, fatta in precedenza dallo stesso Moscherini ha regalato debiti alle casse comunali.
Quindi nella prima parte di questa storia, i due contendenti, Moscherini Vs ATER/Di Ludovico, creano lo “stallo” della situazione per divergenze sul progetto di 30 alloggi Ater in Via Veneto, che il Comune avrebbe poi comprato per destinarli all’emergenza abitativa. Tutti devono ricordarsi che quel progetto,nato con la giunta Saladini nel 2006,è stato fatto saltare dalla giunta Moscherini. Il Sindaco Moscherini in un primo tempo aveva puntato a reperire gli appartamenti dai privati, utilizzando subito 2,7 milioni arrivati dalla regione Lazio senza aspettare i tempi di costruzione. Il tutto risolvendosi con la realizzazione delle 40 abitazioni del villaggio della solidarietà per 7 milioni di euro e la durata di solo 4 anni.
Con un breve salto temporale giungiamo al giorno 8 giugno 2012 e scopriamo tra i nuovi attori della questione emergenza abitativa, il Sindaco Pietro Tidei e il presidente dell’ATER Gino Vinaccia.
L’articolo “Ater-Comune: serve collaborazione“, così recita:
”…l’Ater … si è trovata in possesso di un terreno dove ora non può costruire“ e continuando ”Se vuole(ndr. Tidei) che si costruisca lì, allora la prima cosa da fare è revocare gli atti che impediscono di costruire…”
Come si vede il tempo passa ma le motivazioni per non realizzare e per perdere tempo, senza risolvere il problema abitativo, sono costantemente presenti.
Questa volta si parla di una Variante adottata dall’amministrazione Moscherini, che trasformerebbe le aree di Torre d’Orlando da zona residenziale in area industriale. Un particolare però sfugge, ed è che la variante è solo una delibera di consiglio comunale votata ma priva dei requisiti di legge necessari per poter esplicare gli effetti della Variante urbanistica.
La nuova amministrazione Tidei se avesse avuto la reale intenzione di risolvere l’emergenza abitativa avrebbe potuto annullare la delibera di Variante ed attuare il piano di costruzione per i 300 alloggi ATER. Ma tutto questo non era nelle loro intenzioni e tutti possono averne la chiara e lucida testimonianza, ricordandosi del progetto di ridensificazione del Piano di Zona di San Gordiano, del tutto analogo, anzi maggiore per volumetrie edificatorie e consumo di suolo, al solito e vecchio sogno Saladiniano delle costruzioni in Via Veneto del 2007.
E anche l’ATER, se avesse voluto realizzare gli alloggi a Torre d’Orlando, avrebbe semplicemente dovuto dichiarare la inefficacia dell’atto di Variante.
La storia è ciclica, la vergogna del tutto assente, il problema casa permanente.
Foto di Enrico Paravani ©