Pare che una coloratissima delegazione, capeggiata dal PD cittadino e composta anche da alcuni rappresentanti nazionali dello stesso partito oltre ai consiglieri di minoranza presenti tra i banchi del Comune di Civitavecchia, si stia organizzando per andare in pellegrinaggio dal Prefetto e dal Ministro dell’Interno per chiedere la “testa” della Dottoressa Caterina Cordella. L’attuale Responsabile della Prevenzione della Corruzione nonché Segretario Generale del Comune di Civitavecchia si sarebbe macchiata di un reato gravissimo che comporterebbe la pena capitale: applicare la Legge ovvero il vigente Piano Anticorruzione.
Si narra che non sia stato facile individuare il portavoce per rappresentare l’istanza. Inizialmente si sarebbe pensato a tal “Nonno P.”, ipotesi subito scartata perché ritenuto un portavoce un po’ troppo… diretto. Si sarebbe quindi ipotizzato di investire del delicato compito tra i consiglieri quello dotato di una inconfondibile chioma pien di tinta (che gli avrebbe fruttato il ruolo di testimonial di una nota società di cromature testa di moro). Ma anche in questo caso la candidatura sarebbe stata scartata, secondo indiscrezioni perchè la tinta saprebbe troppo di pubblicità ingannevole.
Alla fine la scelta sarebbe ricaduta sull’unica componente femminile della delegazione che inorgoglita, vestiti i panni di Salomè, avrebbe ringraziato tutti per l’arduo compito ricevuto, segno di grande stima. La Salomè di Civitavecchia, rigorosa e puntuale, avrebbe a questo punto chiesto ai compagni di lotta informazioni sul conto della Dottoressa Cordella, tali da mettere a punto una macchina del fango perfetta. Ed è così che gli Sherlock Holmes al servizio della causa sarebbero andati in missione presso il Comune di Anguillara (precedente sede di lavoro della Dottoressa Cordella) onde trovare qualcosa di scottante sul conto dell’imputata.
I risultati dell’attività di intelligence investigativa sarebbero stati però piuttosto deludenti. Infatti, ferma restando l’unanimità di opinioni sul fatto che l’imputata fosse una pessima compagna di merende, incapace di garantire una “sana” politica clientelare, sulla odiatissima Dottoressa non sarebbe emerso quasi nulla.
Quasi…
Appunto… anche sulla signorina Rottermeier ci sarebbero infatti delle ombre giudiziarie. A questo punto, con il dossier quasi pronto sul “personaggio”, pare che la Signora Salomè stesse già spolverando il piatto di platino, anzichè d’argento, ove servirne la testa.
E’ tutto pronto, la delegazione informata e pronta a partire, quando da Anguillara arriva un contrordine: giunge notizia del rinvio a giudizio di due consiglieri del Comune lacustre, i quali durante una conferenza stampa avrebbero annunciato di aver presentato due denunce nei confronti della dott.ssa Cordella, accusando quest’ultima di omissioni d’atti d’ufficio, “omertà” e di illecite inerzie. I due consiglieri attenderebbero il giudizio per aver offeso l’onore e il decoro del Segretario.
“Mai ‘na gioia” avrebbe esclamato Salomè.
Gli investigatori in trasferta ad Anguillara avrebbero chiesto quindi “un paio di mesi” per proseguire la ricerca di qualche scheletro nell’armadio. Ma tempo non c’é!
Ed è a questo punto che Salomè avrebbe proposto una strategia alternativa: <…e se invece di andare in pellegrinaggio dal Prefetto o dal Ministro Alfano, data la missione difficile, andassimo a Lourdes o a Medjugorje? Corre voce che il partito questi viaggi li finanzi e che disponga di ottimi tour operator>.
La proposta sarebbe stata votata all’unanimità e verbalizzata anche dai Consiglieri di minoranza.
Mai una opposizione fu più compatta.
1 Comment
Stefano
18 Gennaio 2016 at 9:45Nulla da aggiungere, se non che siete fortissimi!!! l’esclamazione della povera Salomè poi è veramente fantastica!!! poveretti…iniziano a farmi quasi tenerezza…che fine faranno? quale sarà la prossima umiliazione che gli pioverà addosso? diciamocelo: non riescono proprio a fare una cosa a norma di legge…c’hanno il senso della truffa e dell’illegalità nel DNA…ma la ruota gira…