Il 25 maggio 2014 sarà una data importante per l’Italia ed in modo particolare per Civitavecchia.
È tempo di votazioni, Civitavecchia è una piazza importante e, sebbene abbia un comune sull’orlo del default, tutti concorrono e tanti spendono soldi, forse troppi.
C’è chi ha fatto accordi limpidi, chi ne ha fatti sottobanco, chi non ne ha fatto alcuno.
In questi ultimi giorni, in modo insistente, circolano voci disparate sui voti disgiunti concordati a tavolino, che tradiscono il proprio candidato sindaco oltre che il cittadino, il quale vota in buona fede, non sapendo che il proprio schieramento si è già venduto al miglior offerente.
La verità è che gli interessi sono alti, non quelli del cittadino, ma quelli personali.
Esiste però un modo per far saltare i conti, gli accordi torbidi, i tradimenti: il voto.
I più attenti osservatori delle dinamiche cittadine sanno con esattezza che sono sufficienti 300 voti (1%) per determinare il passaggio al ballottaggio di un candidato.
È sufficiente questo motivo per dover spingere tutte le persone, le buone persone, quelle sane ad andare a votare.
Le motivazioni che spingono il cittadino a non votare sono molteplici, ma i “volponi” sono ben felici che l’astensionismo aumenti, perché tanto i loro voti sicuri, i pacchetti dei favori, i pacchetti delle false promesse di lavoro, loro li hanno da sempre. Si sentono sicuri della loro forza elettorale.
Se volete veramente cambiare le cose, che i vostri figli abbiano opportunità sino ad oggi negate, che si inverta una situazione eticamente degenerata, domenica 25 maggio andate a votare, solo in questo modo destabilizzerete i loro piani.
Solo con il voto potete cambiare le cose: sono sufficienti quei 300 voti per “mandare in vacca” i loro piani. Con solo 300 croci su un foglio di carta, potete decidere il destino della città.
Domenica 25 maggio vai a votare, è un tuo dovere cambiare le cose.
Lunedì sarà tardi.
Foto di Giulio Santoni©
1 Comment
Davide Scarpulla
23 Maggio 2014 at 15:48L’astensione è assolutamente legittima, i miei doveri li stabilisco io in base ai principi personali nel rispetto delle leggi. Il mio dovere quindi è decidere cosa fare in queste elezioni, l’astensione è una delle scelte possibili.